Infortuni sul lavoro: urge trasformare gli impegni in atti concreti
Giovedì si è svolto a Palazzo Lombardia un incontro tra i sindacati e l’assessore al Welfare Letizia Moratti in merito all’andamento drammatico – che non accenna a diminuire – degli incidenti sul lavoro nella nostra regione. Un peggioramento che per le lombarde Cgil, Cisl e Uil “ha precise responsabilità nella gestione aziendale della sicurezza e della prevenzione, specie in alcuni ambiti produttivi, ma è anche la conseguenza del mancato rafforzamento del sistema pubblico dei controlli e della inadeguatezza delle politiche pubbliche in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
Dagli impegni è bene che si passi, urgentemente, agli atti concreti.
La Regione Lombardia, dicono i sindacati e non solo loro, deve finalmente dar seguito agli impegni assunti. Come, per esempio, quelli contenuti nella mozione (a questo link il testo e l’iter istituzionale) e nell’ordine del giorno (a questo link il testo e l’iter istituzionale), entrambi approvati all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso febbraio e con cui i consiglieri del gruppo del Pd impegnavano la giunta lombarda a implementare le risorse per la programmazione e il sostegno di iniziative di prevenzione e di promozione della salute in ogni fascia d’età e in ogni ambiente di lavoro e a garantire piena attivazione del piano di assunzioni e completamento negli organici delle ATS dei nuovi dipendenti dedicati alla prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Prevenzione e formazione nei luoghi di lavoro devono diventare, per i dem, una strategia e una scelta politica.
“Il lavoro è un diritto fondamentale, uno strumento di realizzazione per le persone, un mezzo per l’autosufficienza economica. Non si può morire per questo – ribadisce il consigliere Gian Antonio Girelli che è stato appena eletto in Parlamento -. Eppure, i dati degli ultimi quattro anni, a livello nazionale, come ha rilevato recentemente l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, sono tragici: dopo la pandemia le morti sul lavoro sono drammaticamente aumentate passando da 171 nel 2021 a 452 nel 2022 con un +164%“.
Nella scorsa settimana, a fronte di oltre 90 morti sul lavoro in Lombardia da inizio anno certificati da Inail, sono stati altri 5 gli infortuni mortali in Lombardia, 12 nel mese di settembre.
“La Regione deve agire e velocemente, perché è chiamata a svolgere un ruolo sui compiti che le competono, ovvero quelli legati alla medicina e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. E deve anche favorire una riscrittura di norme nazionali, alcune datate, altre da potenziare, e renderle efficaci nel concreto” ha concluso Girelli.
RedazioneN7ggPd