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Politiche super attive per chi perde il lavoro dopo i 50 anni, il progetto di legge del Pd

In Lombardia si fa troppo poco per l’occupazione degli over 50. Eppure si tratta di un periodo della vita in cui perdere o rischiare di perdere il lavoro mette in profonda difficoltà sia i singoli individui che le loro famiglie. Secondo un’indagine dell’Università Cattolica di Milano svolta nel 2019 per l’associazione Valore D, quasi la metà dei lavoratori affronta i momenti più problematici della propria carriera dai 50 anni in su. Più del 30% dei lavoratori over 50 vive, inoltre, eventi negativi come malattie, lutti, separazioni e cambiamenti importanti sul lavoro. Per questa categoria l’Istat ha rilevato un progressivo aumento del tasso di disoccupazione. Per due ragioni concomitanti: l’incremento dell’età pensionabile e dei requisiti per accedervi da una parte; la difficoltà oggettiva nella ricerca di un nuovo lavoro dall’altra.
Il blocco dei licenziamenti durante la pandemia ha invertito il trend, ma con la ripresa delle regolari attività economiche, il problema di chi perde il lavoro dopo i 50 anni si sta riproponendo e tornerà centrale nei prossimi anni.

Per questo il Gruppo Consiliare del Partito Democratico ha presentato un progetto di legge, a prima firma Raffaele Straniero, che mira a favorire la loro occupabilità attraverso strumenti innovativi e integrati.

Insieme a nuovi incentivi regionali per le aziende che assumano over 50, il progetto di legge depositato prevede politiche superattive per l’assunzione dei cosiddetti “inoccupabili” attraverso il coinvolgimento dei comuni. Prendendo spunto da una proposta del CNA, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, il progetto di legge prevede “uno specifico incentivo regionale da erogare a quelle Pubbliche Amministrazioni che appaltino servizi e attività pubbliche con commesse certe per almeno 3 anni, rinnovabili, a enti no profit appositamente costituiti e composti da persone over 50 classificate all’avvio dell’attività del primo appalto come inoccupabili secondo i criteri che saranno stabiliti da parte della Giunta”

Le novità del progetto di legge non si fermano qui.
L’Articolo 3 prevede programmi personalizzati di formazione, anche per chi non è disoccupato ma rischia di perdere il posto di lavoro e di non avere competenze sufficientemente aggiornate per trovarne uno nuovo.
L’Articolo 4 istituisce un’anagrafe regionale delle competenze, con l’obiettivo di favorire l’incrocio domanda-offerta di lavoro. I dati contenuti nell’anagrafe regionale delle competenze, si legge nel testo, saranno “resi pubblici in formato aperto secondo quanto disposto dal Codice dell’Amministrazione Digitale e nel rispetto della normativa vigente sul trattamento dei dati personali”.
L’Articolo 5 prevede un supporto integrato per la salute. Un medico e uno psicologo, in coprenza, visiteranno insieme gli over 50 rimasti senza lavoro, in modo da offrire loro, in un momento difficile, un supporto a 360 gradi che riesca a individuare e curare in modo tempestivo anche lievi disturbi di ansia e stress prima che si aggravino;
l’Articolo 6 prevede programmi di mentoring, coaching e tutoring per formare i lavoratori sul campo e aiutarli nella fase di reimpiego.
L’Articolo 7 istituisce infine un valutatore indipendente delle politiche attive regionali del lavoro, fondamentale per migliorare e riorientare le misure regionali messe in campio.

Il sistema della Dote Unica Lavoro (DUL), architettato dalle Giunte di centrodestra in Lombardia, ha mostrato di avere molti limiti, soprattutto nel collocare le persone più fragili. Per chi perde il lavoro oltre i 50 anni servono strumenti più efficaci. Per questo è auspicabile che il progetto di legge appena depositato venga discusso e approvato entro la fine della legislatura.

Qui le slide di presentazione
Qui il testo della legge e l’iter istituzionale sul sito del Consiglio regionale

RedazioneN7ggPd

PD Regione Lombardia