Continua la campagna lanciata dal Pd lombardo per denunciare la mancanza di medici di base. Sono stati già oltre 500 i banchetti e 1000 i volontari impegnati nella raccolta firme nell’ultimo mese. Il Pd chiede alla Regione di garantire una sanità territoriale adeguata alle esigenze dei cittadini, la rilevazione dei bisogni per determinare l’assegnazione dei medici in base alle reali necessità dei Comuni e la sostituzione programmata dei medici, così da non lasciare scoperti per lungo tempo interi territori. E ancora: più borse di studio per la formazione dei medici di base e la loro equiparazione economica alle altre borse di specializzazione ospedaliera. Essenziale per il Pd anche semplificare la procedura di “scelta e revoca” e ridurre gli adempimenti burocratico-amministrativi oggi molto onerosi, a carico dei professionisti.
Il Pd ha anche ribadito la richiesta di mettere a disposizione dei medici spazi pubblici per esercitare negli ambiti carenti e nei territori più complessi, quali i quartieri popolari. Una richiesta questa che il Pd aveva già avanzato con una mozione nel dicembre 2020, votata dal Consiglio regionale e a cui solo giovedì la giunta ha annunciato di voler dare seguito attuando accordi con Aler.
“Sui medici di base- commenta la consigliera regionale Carmela Rozza– e gli accordi con le Aler per l’assegnazione degli spazi abbiamo dovuto attendere sedici mesi per avere non una risposta, ma l’ennesimo annuncio da parte dell’assessore Moratti. Spiace constatare che se si fossero fatti questi accordi in tempi ragionevoli non sarebbero trascorsi tutto il 2021 e parte del 2022 senza garantire un medico alle zone più difficili, come i quartieri popolari, con bandi andati deserti e ambiti che rimangono carenti. Oggi registriamo l’annuncio ma aspettiamo di vedere i fatti.”
L’emergenza medici di base nasce da lontano. “Noi lo denunciamo da quattro anni – spiega il capogruppo del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti -. In 15 anni in Lombardia si sono persi 9.500 professionisti tra medici di base e pediatri di libera scelta, ma quel che è peggio è che di questi 5.800 hanno lasciato l’incarico volontariamente, non per pensionamento. Questo perché il sistema sanitario voluto dalla Lega e dai suoi alleati li ha marginalizzati. Non sono stati sostenuti nel proprio compito. Il risultato è che oggi quella che era una grave carenza è divenuta un’emergenza. I medici di base sono 7.000, e ben 2.700 sono vicini alla pensione, mentre gli ambiti scoperti sono già 1.166. Il rischio è che mezzo milione di lombardi rimanga senza”.
Qua il link per firmare per la campagna sos medici di base
RedazioneN7ggPD