Riforma sanità, Girelli: “Legge non risolve problemi dei lombardi. Maggioranza si dimostra incapace di capire il cambiamento al tempo del Covid”
Dopo una maratona di due settimane, la maggioranza in Consiglio regionale approva la riforma della legge sulla sanità. Che altro non è se non un semplice aggiustamento resosi necessario per non inciampare nella censura del Governo, come richiesto da Agenas, e per poter ricevere le risorse stanziate con il PNRR.Le uniche vere novità, ovvero Casa della Comunità e Ospedali di Comunità, sono infatti mutuate da scelte fatte a livello nazionale ed europeo, non certo regionali.
Le liste d’attesa, i ticket e la loro rimodulazione, la prevenzione, le malattie rare, le malattie mentali, i medici di famiglia, le nuove professioni sanitarie, la rete territoriale, il ruolo dei sindaci, il sociosanitario, la disabilità, la gestione degli anziani sono tutti temi cruciali ma solo sfiorati, se non del tutto ignorati da questa nuova legge. Così come un modo diverso di pensare il rapporto pubblico privato, con un recupero della regia pubblica e la valorizzazione del terzo settore e del no profit.
Ancora una volta la maggioranza si è nascosta dietro facili slogan, dalla libera scelta all’eccellenza lombarda, senza avere un minimo di capacità autocritica, senza una riflessione su quanto in particolare con il COVID le lombarde e i lombardi hanno sperimentato. La nostra contrarietà è netta, riteniamo questa legge la restaurazione di un sistema dimostratosi inadeguato. Rileviamo l’incapacità di una maggioranza frammentata, senza il coraggio del cambiamento. Cambiamento che come opposizione dobbiamo costruire con i cittadini per l’appuntamento del 2023, con il rinnovo del Consiglio regionale.
Gianni Girelli
Presidente Commissione d’Inchiesta Covid19 di Regione Lombardia