CASE DI COMUNITÀ, SCANDELLA: “DEVONO AGGIUNGERE SERVIZI DOVE NON CI SONO. NON BASTA CAMBIARE NOME A STRUTTURE ESISTENTI. NON PERDIAMO QUESTA OCCASIONE”
“Il rischio riguardo alle case della comunità – le nuove strutture previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e pensate per migliorare la sanità fuori dagli ospedali, filtrare gli ingressi al Pronto Soccorso, agevolare l’accesso alla rete dei servizi territoriali – è che finiscano per essere qualcosa di già esistente a cui è stato semplicemente cambiato il nome, un’operazione di maquillage che non offre servizi aggiuntivi o più capillari. Anche istituirle dentro ad un ospedale risponde più ad un’esigenza organizzativa dell’azienda che non al bisogno dei territori di avere un presidio nelle aree che oggi ne sono sprovviste”. È così che il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella interviene in merito alla delibera approvata dalla giunta lombarda l’11 ottobre scorso che, nell’ambito della nuova riforma sanitaria lombarda, non individua in Val Seriana nessuna struttura idonea a svolgere la funzione di Casa o Ospedale di comunità.
“Per quanto riguarda la Val Seriana, dunque, il fatto non è che resti senza case della comunità – non sarà così, ce ne saranno molte e verranno approvate nella seconda delibera regionale, entro dicembre – ma che queste portino effettivamente ad un miglioramento dei servizi offerti alle persone. Su questo è fondamentale tenere alta l’attenzione e spingere perché tutti gli attori coinvolti – enti locali, ats e asst, erogatori privati, professionisti, associazioni – lavorino insieme per riuscirci. La sanità territoriale in Lombardia ha bisogno di cambiare davvero: ci sono il tempo e le risorse per farlo, non cogliere questa occasione sarebbe imperdonabile”.
Milano, 13 ottobre 2021