BOCCI (PD): “IN ALCUNE PROVINCE QUASI IL 50% DELLE FAMIGLIE AMMESSO MA NON FINANZIATO. REGIONE RIMEDI SUBITO”
“L’assessore regionale all’Istruzione lo ha detto chiaramente: ci sono province della Lombardia dove quasi il 50 per cento delle famiglie non ha ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola – Materiale didattico, cioè per l’acquisto di libri di testo e dotazioni tecnologiche, nonostante fosse stato ammesso alla misura. Non è accettabile: Regione intervenga subito stanziando ulteriori e sufficienti risorse”, è il commento di Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, dopo aver ascoltato la risposta dell’assessore Sala alla sua question time sul tema, stamattina, in Aula.
“Sicuramente la crisi seguita alla pandemia ha spinto molte più famiglie a partecipare alla Dote, rispetto agli anni scorsi, e non è comprensibile, né ha aiutato, la scelta di aver tenuto aperto il bando per un periodo di tempo più limitato del solito – prosegue Bocci –. Sono tante le persone che hanno assolutamente bisogno di questo sostegno e che ci hanno segnalato la difficoltà di accedervi. E noi abbiamo sempre chiesto in sede di bilancio di incrementare le risorse a carico di Regione Lombardia”.
Sulla ripetuta critica di Sala al Governo a proposito di un insufficiente riparto statale, la consigliera Pd ha fatto presente in Aula che “il Governo, oltre a stanziare risorse specifiche per questa misura, ha, nel corso dell’anno, messo a disposizione risorse aggiuntive per l’acquisto di strumentazioni digitali, quindi uno sforzo in più c’è stato. Serve, piuttosto, maggiore collaborazione. È necessario aumentare la posta messa a bilancio dalla Regione ed è quello che noi chiederemo. Voglio ricordare che in Lombardia sono cresciuti i cosiddetti Neet, cioè quei ragazzi che non studiano e non lavorano, e spesso questo avviene anche perché le famiglie non riescono a sostenere le spese per gli studi. Lasciare fuori 45mila studenti lombardi significa un terzo senza sostegno. Non finanziare, come ci ha detto l’assessore, dal 36 al 47 per cento delle richieste, a seconda della provincia, non è assolutamente accettabile”.
Milano, 7 settembre 2021