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Finalmente la Rai batte un colpo sul futuro del Centro di Produzione di Milano. Da anni si parlava di rilancio, ma il progetto, lanciato dall’ex presidente Gubitosi, è rimasto nei cassetti del CdA a trazione sovranista che ora sta per cedere il passo, anche a fronte della nuova stagione politica.

Lo studio di fattibilità prevede la realizzazione del progetto entro l’inizio del 2025 e contempla il rilascio degli studi di Via Mecenate e una rivisitazione dell’area di Corso Sempione con lo spostamento della produzione in un nuovo sito logistico, che non viene identificato nel documento approvato dal CdA ma sarà al Portello.

Vorrei ricordare come l‘indagine di mercato per il reperimento di immobili adatti al nuovo centro di produzione fosse stata avviata nel 2017, se tanto mi dà tanto, c’è da preoccuparsi riguardo il rispetto dei successivi tempi previsti dal progetto: Milano non può aspettare altri anni e non può neppure permettersi di attendere i tempi lunghi della RAI che ora deve accelerare il più possibile.

E’ positivo che il CdA abbia scelto di non disperdere il lavoro progettuale fin qui realizzato, ma il fatto che ci siano volute due consiliature dell’organo amministrativo per arrivare all’approvazione dello studio di fattibilità la dice lunga sulle lentezze della RAI e sulla scarsa considerazione di una sede strategica come quella di Milano.

Nella nostra regione e nel suo capoluogo ci sono forze, idee e competenze che non aspettano altro che di poter contribuire a una nuova stagione di un centro di produzione che ha fatto la storia della TV italiana e che negli ultimi anni, nonostante gli sterili proclami leghisti, si è visto sempre più emarginare da logiche aziendali centrate solo su Roma. L’obiettivo minimo è quello di essere pronti per le Olimpiadi Milano Cortina 2026, la RAI non può presentarsi a questo appuntamento senza il nuovo centro di produzione di Milano.

Fabio Pizzul

PD Regione Lombardia