“Le risorse diminuiscono, il programma è ripetitivo, i bandi sono in ritardo”, sono tante le riserve del Gruppo regionale del Pd sul Programma operativo annuale per la cultura 2021, presentato stamattina, in VII Commissione Cultura, dall’assessore Galli e su cui i consiglieri dovranno esprimere un parere.
“Le risorse per la cultura anziché aumentare diminuiscono ogni anno, il programma non si discosta da quello degli anni precedenti, mentre avrebbe dovuto andare oltre, alzare il tiro, proprio perché tutto il settore, fortemente provato dalla crisi necessita di un rilancio. E poi arriva tardi, con bandi che non usciranno prima dell’estate, in un momento critico, mettendo in difficoltà i soggetti che operano nei territori e che hanno comunque estremo bisogno di queste poche risorse per ripartire”, commentano Paola Bocci, capodelegazione in Commissione, e Fabio Pizzul, capogruppo dem.
“Questo dimostra ancora una volta che Regione Lombardia non vede e non è consapevole dell’intenso lavoro di produzione culturale da parte di molteplici soggetti sui territori, concentrandosi quasi esclusivamente sul bene culturale piuttosto che sull’attività che gli sta intorno e che ne consente la valorizzazione”, aggiungono i due democratici.
Il caso dei bandi per Bocci e Pizzul è emblematico: “Non si tratta di negligenza o distrazione, ma proprio di disinteresse per il settore se, in un anno così complicato per la cultura, si è pensato di arrivare alla pubblicazione a primavera inoltrata. E questo ha creato ulteriore disagio a tante realtà culturali che rischiano di non riuscire a sopravvivere neppure con iniziative consolidate nel tempo e che attendevano come una manna i fondi, seppure sempre molto limitati, per resistere in questa annualità secondo formule che si sono adattate alla pandemia”.
I consiglieri Pd hanno proposto di rilanciare ipotizzando “una nuova edizione dei bandi nella seconda parte dell’anno, subito dopo l’assestamento di bilancio e non oltre l’autunno”.
E per un confronto reale sul programma, Bocci e Pizzul hanno richiesto formalmente una serie di audizioni per avere il punto di vista di enti e operatori del settore, dalle biblioteche all’audiovisivo, allo spettacolo dal vivo, rimarcando che “oltre a indagare i bisogni culturali è sempre più necessario avere una ricognizione precisa su enti e soggetti che fanno attività”. Non solo, ricordano infine i consiglieri dem: “Abbiamo anche chiesto di avere il dettaglio di come verranno impegnate le risorse per poter chiedere interventi correttivi più puntuali”.
Milano, 19 maggio 2021