L’urgenza della crisi di salute pubblica non deve far venir meno l’attenzione verso un fenomeno che continua a presentare numeri inaccettabili. La medicina del lavoro non può mai essere considerata di secondaria importanza
Serve con urgenza creare condizioni di lavoro migliori perché il tema degli incidenti e delle morti è una delle emergenze nazionali da ormai troppi anni. Nella sola Lombardia, regione maglia nera a livello nazionale, gli infortuni nel marzo scorso sono stati 7237, mentre tra gennaio e marzo sono stati 23900. Una tragedia quotidiana, troppo spesso dimenticata, per cui è evidente che le Istituzioni non stanno facendo abbastanza.
Per questo è esiziale che nella riforma della Legge 23 si dedichino capitoli interi alla prevenzione e al potenziamento dei controlli. Ma anche più formazione costante per datori di lavori e dipendenti. È necessario intensificare le azioni tese a prevenire incidenti sul luoghi di lavoro. Si tratta di verificare quanto viene fatto in termini di formazione, verifica dei sistemi di protezione, nonché un’adeguata sorveglianza sanitaria.
In questo lungo periodo di pandemia tutte le preoccupazioni sono rivolte alle vaccinazioni e al tracciamento del contagio. Ma l’urgenza della crisi di salute pubblica non deve però far venir meno l’attenzione verso un fenomeno che continua a presentare numeri inaccettabili. La medicina del lavoro non può mai essere considerata di secondaria importanza. Anzi, rimane una delle priorità anche in tempi di covid.
RedazioneN7ggPd
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