In settimana per il piano vaccinale della Lombardia sembrano essersi verificati alcuni passaggi positivi che attendevamo e chiedevamo da tempo. La visita del generale Figliuolo e del capo della Protezione Civile Curcio sembrano aver ricondotto la Regione a una miglior collaborazione con le strutture centrali. L’effettivo passaggio alla piattaforma di Poste Italiane, messa in piedi dal Governo e dal precedente commissario anti Covid-19, ha mostrato la differenza. Per settimane la Lega, Salvini in testa, ha difeso la bontà del piano vaccinale della Lombardia, nonostante tutte le evidenze di disservizi, salvo poi annunciare il passaggio dalla piattaforma di Aria a quella di Poste, la defenestrazione del cda di Aria e le critiche pubbliche di Bertolaso e Moratti. Ma, intanto, nulla accadeva di concreto per le persone in attesa di un vaccino, di un sms, dell’apertura delle vaccinazioni alla propria categoria. Poi, mercoledì, la visita di Figliuolo e Curcio, che sottolineano l’importanza della collaborazione e la necessità di superare i problemi. Pochi giorni dopo parte Poste Italiane ed è tutta un’altra musica rispetto ad Aria.
Stona, in tutto questo, la difesa di Fontana, che rivendica la bontà dell’azione della sua giunta e attacca il Pd per le “sterili polemiche”, meritando la risposta netta del capogruppo dem Fabio Pizzul: “davvero dare voce alle segnalazioni dei cittadini di disfunzioni del sistema di prenotazione può essere stigmatizzato così? Oggi in Lombardia non si sa ancora bene nemmeno chi abbiano effettivamente vaccinato, forse non lo sanno neppure in Regione. Di certo ci sono ancora decine di migliaia di over 80 che attendono non solo il vaccino, ma semplicemente notizie sulla loro prenotazione. Il piano messo in campo dalla Regione non ha funzionato a dovere, ne sanno qualcosa anziani e insegnanti, e lo ha sottolineato anche il generale Figliuolo. Bene, ora si chieda scusa e si proceda con meno boria alla opportuna collaborazione tra istituzioni, con i sindaci, il Governo, la Protezione Civile e anche l’esercito, perché è la strada migliore per uscire tutti insieme da questa situazione”.
Quanto ai numeri vantati dalla Lega, “è vero – commenta Pizzul – la popolosa Lombardia ha il numero maggiore di vaccinati, e sarebbe impensabile che non fosse così, dopodiché rendiamo merito dei tanti vaccini inoculati agli operatori sanitari, che stanno dando l’anima, non a Fontana e Moratti che non hanno saputo organizzare a dovere il piano vaccinale”.
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