In Lombardia ci sono 3.500 ostetriche, ovvero professioniste che hanno un profilo compatibile con l’atto sanitario della vaccinazione. Eppure, non sono state inserite tra le figure sanitarie che potrebbero dare consistentemente una mano alla campagna vaccinale anti Covid, compatibilmente con lo svolgimento della loro attività ordinaria. Lo scrivono Carlo Borghetti e Paola Bocci, consiglieri regionali del Pd, in una interrogazione a risposta scritta all’assessore al Welfare Moratti.
“Vogliamo sapere perché Regione Lombardia non abbia inserito nella delibera che se ne occupa, tra le figure professionali da reclutare per la vaccinazione anti Covid, anche le ostetriche – spiegano Borghetti e Bocci –. E se la Regione sia a conoscenza che ogni Asst, non avendo chiare indicazioni regionali, stia reclutando personale in modo differente, chi gratuitamente, chi con compenso, creando grandi disparità di trattamento economico per la categoria professionale, a seconda dell’ambito territoriale. Inoltre, chiediamo subito come l’assessorato intenda risolvere il mancato inserimento, anche con il fine di attivare una campagna vaccinale massiva e sistematica che recluti tutti i professionisti sanitari attivabili”.
Per i consiglieri dem la richiesta è sostenuta da un punto di vista legislativo: “Il profilo professionale dell’ostetrica è chiamato a esercitare un’attività di assistenza di base, di cui l’atto sanitario della vaccinazione fa parte. Quindi, è una figura che già prevede di acquisire e sviluppare competenze distintive nell’attività di prevenzione-vaccinale in tutti i setting assistenziali, in area materno infantile, rispetto alla donna e al neonato”.
E d’altra parte, “il Piano strategico vaccinale redatto per l’emergenza ha ancora meglio precisato la possibilità di coinvolgimento di altre professioni sanitarie, oltre a medici, infermieri e assistenti sanitari, nella fase centrale e cruciale della campagna di vaccinazione per soddisfare un principio di necessità. Per questo nulla osta affinché anche le ostetriche vengano reclutate tra gli operatori sanitari vaccinatori a pagamento”, concludono Borghetti e Bocci.
Milano, 9 marzo 2021