SCUOLA, ORSENIGO (PD): “REGIONE APPLICHI LA SENTENZA DEL TAR E RIAPRA SUBITO. PRESENTATA UNA MOZIONE DEL PD PER DIDATTICA IN PRESENZA ANCHE IN ZONA ROSSA, TRASPORTI POTENZIATI, SCREENING E PREVENZIONE”.
“La sentenza del Tar della Lombardia sulla scuola è l’ennesima cantonata per il presidente Fontana ed è la certificazione del pasticcio compiuto della giunta nel far saltare il rientro in classe previsto per l’11 gennaio. Ora la Lombardia applichi la sentenza con effetto immediato. La scusa dell’emergenza, dopo un anno di pandemia, non regge più. Riapriamo le aule in sicurezza ” dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, che annuncia una contromossa del PD nel caso in cui Regione Lombardia propenda nuovamente per la chiusura.
“Il Partito Democratico ha presentato oggi una mozione che impegna la giunta a riaprire le scuole il 25 di gennaio con didattica in presenza al 50%. Non solo: chiediamo che la regione si attivi con il governo per continuare la didattica secondo le stesse modalità anche con una zona rossa” continua il consigliere comasco.
“Ovviamente la nostra mozione pretende da Regione Lombardia una preparazione puntuale che abbiamo visto sul territorio, tra gli insegnanti e i sindaci, ma che è drammaticamente mancata in chi governa la Lombardia. Servono innanzitutto trasporti potenziati con più mezzi e corse per un tragitto casa-scuola sicuro e senza assembramenti. Lo screening deve essere serrato, con scorte di tamponi senza prescrizione medica a disposizione delle scuole e il ripristino del tampone di controllo anche solo in caso di contatto stretto con un positivo per il rientro in comunità. Bisogna poi accelerare al massimo con la somministrazione del vaccino anti-Covid tra gli insegnanti per favorire il rientro a scuola. Ma in generale la regione deve assolutamente attivarsi per portare a regime la campagna vaccinale. Sappiamo che solo nella provincia di Como sono stati fatti solo poco più di 5mila vaccini su 14,090 dosi consegnate. Due dosi su tre rimangono nei freezer. Un ritmo inaccettabile che non riflette l’urgenza del momento” spiega Orsenigo.
“Il Tar certifica quello che diciamo e sappiamo da tempo: Regione Lombardia poteva garantire un rientro in aula sicuro per i ragazzi intervenendo su trasporti, screening e prevenzione. Non è stato fatto e così Fontana e colleghi hanno preferito chiudere tutto. Si è deciso di ignorare come un distacco prolungato dalla scuola e dalla socialità danneggi la psiche dei più giovani. Non stupiamoci della crescita costante dei casi di disturbi dell’umore o dell’alimentazione, di atteggiamenti autolesionistici o inclini alla violenza, come la recente maxi rissa di Gallarate ha dimostrato” conclude il consigliere.
Milano, 14 gennaio 2020