Di Gianni Girelli,
Presidente Commissione regionale d’Inchiesta Covid-19
Fra qualche giorno in Italia prenderanno il via le prime vaccinazioni anti Covid-19 che, nel corso del prossimo anno, dovrebbero portarci ad eradicare il virus nel nostro Paese. Abbiamo aspettato tanto questo momento, abbiamo atteso in molti il via libera dell’Agenzia europea del farmaco (EMA). Sappiamo che l’iter che ci porterà fuori dalla pandemia è ancora lungo e complesso, ma sapere di avere a disposizione un vaccino efficace e sicuro è una bella iniezione di fiducia per i cittadini e per le attività produttive. Per questo serve che Regione Lombardia metta in campo fin da subito una macchina organizzativa senza precedenti e investa ingenti risorse nella campagna di comunicazione per spiegare l’importanza della profilassi. Se riusciremo ad arrivare ad una copertura vaccinale nella popolazione del 60/70 per cento, ci spiegano medici e scienziati, riusciremo a sbarrare la strada al contagio. Quello è quindi il nostro obiettivo primario. E ben vengano quindi le iniziative mediatiche come quelle del neo presidente americano Biden.
Quest’anno, in piena pandemia, l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha ricordato che solo 40 anni fa l’uomo, grazie a un vaccino, alla volontà della popolazione e a una collaborazione mondiale tra Paesi, sconfisse il vaiolo. Tanto da decretarne la scomparsa definitiva in ogni parte del pianeta. Da questa vittoria ci sono molte lezioni da imparare. Innanzitutto che per combattere il vaiolo sono serviti la sorveglianza, la ricerca di casi, la ricerca dei contatti, la vaccinazione e campagne massicce di comunicazione per informare le popolazioni colpite. Dal momento che anche il Covid-19, come il vaiolo, è causato da un virus e il trattamento con antibiotici non funziona, l’unico che può sconfiggerlo è un vaccino. Ma perché la profilassi sia efficace dobbiamo arrivare preparati all’appuntamento, con un numero sempre più basso di contagi da Covid-19 e con poche influenze in circolazione.
Occorre dunque un’operazione di consenso, che rimetta al centro della scena pubblica la scienza, la cultura della salute. Una informazione massiccia che metta all’angolo le teorie antiscientifiche e i comportante irresponsabili. Stanno per iniziare le festività natalizie, due settimane come non le avremmo immaginate. Saremo tutti un po’ più soli, ma dobbiamo agire nell’interesse collettivo. Questa è una sfida che non si vince se non con atteggiamenti prudenti e rispettosi delle regole che abbiamo imparato in questi mesi. Non esiste contrapposizione tra salute ed economia, perché questa dicotomia è stata ampiamente superata dall’evoluzione della pandemia. Bisogna che tutti, come per il vaiolo, si sentano parte della grande battaglia finale. Perché solo la ferma volontà di vincere oggi ci permetterà di archiviare nel più breve tempo possibile il Covid-19.
Milano, 22 dicembre 2020