“Le recenti affermazioni del sottosegretario Turba circa le Usca comasche dimostrano come alcuni esponenti di Regione Lombardia non conoscano il territorio da cui provengono o, più verosimilmente, siano interessati a nascondere l’inadeguatezza della gestione della pandemia da parte di questa amministrazione. Il sottosegretario sostiene che le Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale (Usca) attive nella provincia di Como funzionano a pieno regime. Purtroppo non è la realtà e a dimostrarlo sono i dati forniti dalla Direzione Generale di Ats Insubria in allegato: la legge prevede che per un territorio di 600mila abitanti come quello di Como le Usca siano 12, una ogni 50mila abitanti. Bene, la Provincia di Como ne ha 3: Como, Cantù ed Erba. Il rapporto popolazione-presidi sale quindi a uno ogni 200 mila abitanti, con 22 medici in totale ossia un medico ogni 27mila abitanti. E’ naturale che un numero così esiguo di operatori limiti le visite effettuate. Nel mese di ottobre le visite domiciliari sono state 30 per l’Usca di Como, 15 per quella di Erba e 62 per quella di Cantù: ossia una media di poco meno di 5 visite per medico, troppo poche per un’emergenza sanitaria come l’attuale e che dimostrano che le Usca sono uno strumento prezioso al momento ampiamente sottoutilizzato. Il Sottosegretario Turba sostiene infine che le Usca comasche siano attive 7 giorni su 7, 12 ore al giorno. Sarebbe vero se non per il presidio di Erba, chiuso il sabato e la domenica” dichiara il consigliere regionale comasco, Angelo Orsenigo.
“Senza l’intento di aprire una sterile guerra di comunicati stampa, è un bene ricordare al sottosegretario Turba che purtroppo la debolezza della medicina di territorio e il sistema sanitario in Lombardia è conclamata, resa evidente dai dati emersi negli ultimi mesi ma anche e sopratutto all’attualità di questi giorni.E’ notizia di oggi che Avis ha terminato i vaccini anti-influenzali messi a disposizione da Regione Lombardia per i propri donatori. Sono iniziati anche i ricoveri al Vecchio Sant’Anna, una buona notizia che però indica un sistema sanitario in sofferenza. Negare l’evidenza non porta beneficio a nessuno, specialmente non ai nostri cittadini che meritano un servizio sanitario all’altezza delle drammatiche settimane che stiamo vivendo” conclude Orsenigo.
La documentazione ufficiale sulle Usca sul territorio di Ats Insubria