Regione Lombardia ritiene davvero necessaria l’attività estrattiva nell’Ate g74 in Comune di Cava Manara? Se lo chiede, in un’interrogazione a risposta scritta, Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, che la firma assieme al collega cinquestelle Simone Verni. Nell’atto spiegano il progetto di gestione produttiva dell’ambito territoriale estrattivo, situato in località Chiavica, e la questione della verifica dell’assoggettabilità alla Via, la valutazione di impatto ambientale.
“Il Piano cave della provincia di Pavia prevede per quell’area la coltivazione in falda per un volume estraibile di 600mila metri cubi e una superficie estrattive di 140mila metri quadrati – spiega Villani –. Inoltre, è prevista la realizzazione di un bacino idrico interconnesso, sotto l’assetto idrogeologico, con la falda freatica e le variazioni del livello del Po. E in effetti il sito è in area golenale. Per questo, a settembre, sono stati avviati i termini per la procedura di verifica di assoggettabilità alla Via. Ma Regione Lombardia, che è autorità competente, ha archiviato l’istanza, poiché mancava il capitolo relativo alla componente ambientale biodiversità e a causa della mancata consegna delle integrazioni richieste. Ne è seguita una nuova che è in attesa di risposte”.
La preoccupazione è sia relativa alla mancanza di questo ulteriore importante controllo, da parte dell’istituzione regionale, sia delle ricadute sull’abitato contiguo di Bressana Bottarone, i cui cittadini hanno già manifestato perplessità.
“È un’area delicata, il rischio di inquinamento delle acque sotterranee è alto, non è l’unica cava del territorio – elenca Villani –. Tutti motivi che ci hanno indotti a chiedere spiegazioni alla Giunta regionale”. In particolare, l’interrogazione vuole sapere se “Regione Lombardia, in quanto autorità competente per la Via, intenda rigettare anche la nuova istanza. In caso contrario, quali valutazioni stia effettuando in merito al progetto e se condivida le riflessioni sull’opportunità di realizzare l’opera. E di conseguenza, se ritenga realmente necessaria l’attività estrattiva in quel luogo, alla luce degli impatti ambientali che genererà in funzione dell’effettivo bisogno di materiale”,
Milano, 23 ottobre 2020