BOCCI (PD): “NELLE SCUOLE IL REFERENTE DEVE ESSERE ESCLUSIVAMENTE PERSONALE SANITARIO”
Chi si deve occupare delle questioni legate al Covid all’interno delle scuole? “Solo personale sanitario”, risponde il Gruppo regionale del Pd. E lo fa con una mozione che verrà discussa martedì 8 settembre, nella prima seduta di consiglio regionale dopo la pausa estiva, dedicata agli atti di indirizzo. I dem chiedono di impegnare la Giunta “a individuare come referenti scolastici del Sars-CoV-2, in ogni singola sede di struttura scolastica e nei servizi educativi dell’infanzia della regione, esclusivamente personale sanitario, in modo che a
interfacciarsi con il Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria delle Ats e a gestire i protocolli sanitari siano figure qualificate, alle quali assegnare anche attività di prevenzione ed educazione sanitaria nelle scuole”, recita la mozione.
In tema di “vigilanza sanitaria negli istituti scolastici della Lombardia non ci si può improvvisare – spiega Paola Bocci, consigliera regionale del Pd –. Le scuole devono ripartire garantendo sicurezza e tranquillità alle famiglie. Siamo fermamente convinti che il diritto alla didattica di qualità in presenza vada di pari passo con quello alla salute”.
Il rischio, spiega Bocci, è che “ragazzi, insegnanti e altro personale non docente incorrano in forme influenzali stagionali, abbiano necessità di vaccinazioni, soffrano di problematiche usuali nella popolazione scolastica. Serve, perciò, un sistema di monitoraggio dello stato di salute degli alunni e del personale scolastico, oltre che una stretta sorveglianza sull’adeguato utilizzo dei dispositivi di protezione e dei metodi di sanificazione della struttura. Ma soprattutto è necessario un tempestivo e adeguato trattamento dei casi sospetti”. Tutte azioni di buone pratiche di sanità pubblica che devono essere razionali, condivise e coerenti sul territorio lombardo, evitando così frammentazione e disomogeneità.
Nelle ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia’ si dice che in ogni scuola deve essere identificato un referente, ove non si tratti dello stesso dirigente scolastico, che svolga un ruolo di interfaccia con il dipartimento di prevenzione e possa creare una rete con le altre figure analoghe nelle scuole del territorio.
Non solo: nella circolare sulla ‘Prevenzione e controllo dell’influenza’, il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione antinfluenzale stagionale anche per le categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa, dando facoltà alle Regioni di definire i principi e le modalità dell’offerta. “Per questo, per noi, questa figura non può che appartenere al personale sanitario, cioè qualcuno che sa come muoversi, tiene facilmente i rapporti con l’Ats di riferimento e si occupa, tra le altre cose, anche di vaccinazioni”, conclude Bocci.
Milano, 3 settembre 2020