SCANDELLA E GIRELLI (PD): “SIA DEDICATA ALLA RIFLESSIONE: MENO ABITANTI, MA STESSA DIGNITÀ ED ESIGENZA DI SERVIZI”
Una Giornata regionale per le montagne che non rimanga solo un’occasione isolata, ma aiuti davvero a valorizzare le peculiarità delle terre alte. Perché “la Lombardia è la montagna”, come ha commentato il Gruppo regionale del Pd, nel giorno in cui l’Aula ha approvato l’istituzione dell’evento. I dem hanno anche presentato un ordine del giorno per inserire nell’ambito della legge la Carta etica della montagna. L’intento è di coinvolgere “tutti gli enti interessati, esprimendo così un forte impegno verso la montagna considerata patrimonio e risorsa insostituibile della collettività, concepita come luogo accessibile e fruibile da tutti, per le opportunità di sviluppo sociale ed economico che essa genera”, come recita l’atto.
L’obiettivo del Pd è chiaro, come ha spiegato il consigliere Jacopo Scandella: “La montagna lombarda conta 1 milione 300mila abitanti, tanti quanti la città di Milano, ma è evidente a tutti che il dibattito in quest’Aula è sempre più marcato per il capoluogo. Quindi, l’istituzione di questa giornata deve rappresentare l’occasione per parlare delle scelte che si fanno per i nostri territori montani che sono sempre all’insegna del risparmio e della presunta efficienza”.
Scandella ha fatto in proposito alcuni esempi: “Gli ospedali: i medici fanno fatica ad andare a lavorare in luoghi considerati disagiati, ma più soldi non gli vengono dati perché, per una questione di efficienza, Regione Lombardia deve risparmiare e quindi chiude i reparti. I trasporti: sempre per risparmiare e portare efficienza, i tagli si fanno ovviamente dove c’è meno gente, quindi anche meno corse dei mezzi pubblici e la domenica addirittura zero. Le infrastrutture: anche in questo caso, i risparmi per l’efficienza vanno fatti dove ci sono poche persone. Il Tribunale: ha senso lasciarne una sede in periferia? No, bisogna risparmiare, per cui si taglia lì. Tutto questo porta impoverimento e di conseguenza spopolamento, a causa del calo dei servizi pubblici. Perciò, l’efficienza si trasforma in de-ficienza, cioè in mancanza. Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito a questo”.
Per il consigliere dem “la montagna è un paziente appena arrivato in pronto soccorso in codice rosso, sta morendo, ma la risposta è di lasciarlo da parte, vedere cosa succede, se resiste da solo. Eppure, tra le montagne lombarde non c’è solo l’abbandono: resistono con fatica tante realtà imprenditoriali, tante persone che vogliono rimanere a vivere e lavorare in montagna. Ma bisogna accompagnare un impegno sufficiente per quei territori: non si tratta di poche persone e soprattutto non hanno meno dignità degli altri. Semplicemente, dobbiamo adottare parametri per i servizi pubblici che nulla hanno a che vedere con quelli di città. Se si pensa di fare diversamente, il risultato sarà condannare quei territori e le loro genti”.
Per il collega consigliere Gian Antonio Girelli “il rischio vero è di vivere un momento di illustrazione di buoni propositi senza far seguire buone pratiche. Mi viene da pensare all’articolo 44 della Costituzione, che parla espressamente di legge che ‘dispone provvedimenti a favore delle zone montane’, alle norme che ne sono conseguite, ma il problema vero è che in Lombardia il territorio montano è in difficoltà e in abbandono costante. Eppure, la cosa da evitare è che vi sia una visione dall’esterno quasi come un giardino da preservare o un parco da visitare. Ricordiamoci sempre che ci sono persone che costruiscono la loro vita in quei luoghi, che per altri sono di svago”.
Girelli ha ricordato poi che oltre ai servizi sanitari vi sono quelli sociali, “da quelli per gli anziani a quelli scolastici, e chi vive in città non sperimenta nulla di tutto ciò. Ecco perché questo evento, che vorrei fosse collegato alla Giornata internazionale della montagna, deve diventare un momento di grande riflessione. Ricordiamoci che accende un faro, ma rendiamoci anche conto della responsabilità che stiamo assumendo: saremo presto chiamati a decisioni importanti sulla legge quadro sulla montagna dove dovremo essere più ficcanti e precisi”.
Milano, 11 febbraio 2020