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ASTUTI, BOCCI, PIZZUL (PD): “COME SEMPRE MANCA L’ATTENZIONE A CHI È PIÙ IN DIFFICOLTÀ”

 

“Cambiano le legislature, ma Dote scuola non cambia mai: è sempre sbilanciata e manca l’attenzione a chi è in difficoltà economica”, lo dicono Samuele Astuti, Paola Bocci e Fabio Pizzul, consiglieri e capogruppo regionali del Pd, dopo aver appreso le novità sul Sistema unitario di istruzione, formazione e lavoro di Regione Lombardia.

“Non c’è la volontà di andare incontro a chi non c’è la fa e i numeri lo dimostrano: il Buono scuola si attesta sui 23 milioni di euro su un totale di 40,5, per 23.500 beneficiari calcolati dalla Regione, ed è destinato a nuclei familiari che arrivano fino a 40mila euro di Isee. Mentre per l’acquisto di libri e altro materiale, cioè una misura destinata a chi ha al massimo 15mila euro di Isee, e si parla di 76.000 beneficiari, le risorse disponibili sono solo 10 milioni e mezzo. Poco anche per il riconoscimento del merito che si ferma sul milione e mezzo, benché le richieste siano decisamente superiori”, fanno notare i tre esponenti dem.

Anche per quanto riguarda la disabilità, “la quota al sostegno di questi ragazzi viene mantenuta, ma non c’è nessun cenno a una migliore tempestività dell’erogazione dei fondi”.

Per rimediare a questa diseguaglianza, il Gruppo regionale del Pd aveva presentato due emendamenti in fase di approvazione di bilancio, a dicembre: “Con uno chiedevamo un aumento di 5 milioni di euro sul capitolo Diritto allo studio, destinati alla componente di sostegno al reddito proprio della Dote scuola per garantire maggiore equità per le fasce di reddito più basse, prevedendo aggiornamenti dei criteri Isee che aiutassero le famiglie economicamente più deboli – continuano Astuti, Bocci e Pizzul –. L’altro, sempre di 5 milioni di euro, era destinato ad aumentare la dotazione finanziaria per i contributi alle famiglie per la fornitura di libri di testo per gli alunni delle scuole dell’obbligo. Purtroppo, ci sono stati entrambi bocciati”.

Ciononostante, i tre consiglieri dem assicurano che, “anche se le nostre indicazioni sono state più volte rispedite al mittente, non smetteremo di insistere sul fatto che ci vuole più equità nella distribuzione delle risorse del diritto allo studio, in particolare per quanto riguarda quelle destinate alle famiglie che fanno più fatica”.

“Spiace non vedere, poi, nella programmazione del sistema di Iefp un’azione fondamentale: quella che ci dice se effettivamente questi percorsi vanno a buon fine con l’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro”, concludono Astuti, Bocci e Pizzul.

Milano, 29 gennaio 2019


PD Regione Lombardia