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Cuore e cervello: un connubio talvolta fatale
Giugno 11, 2019 @ 20:30 - 23:00
Prevenire l’ictus curando il cuore, un convegno a Rho, con Carlo Borghetti
Collegio Oblati Missionari, Sala Mantovani Furioli, Corso Europa 228, 20017 Rho (MI)
RAZIONALE SCIENTIFICO
La premessa: andare oltre i luoghi comuni della sanità.
Scrivere oggi della salute come bene comune e di come conseguentemente dovrebbe essere configurato,
organizzato il servizio sanitario, vuol dire archiviare luoghi comuni, e confrontarsi con un settore particolare,
in cui se fornitori (strutture ospedaliere, ambulatori, medici) e fruitori dei servizi (cittadini) collaborassero e
condividessero le responsabilità, certamente si verificherebbe un aumento di benessere sociale. In altri
termini è inevitabile che la salute dei cittadini debba essere oggetto della consueta dicotomia
pubblico/privato, oppure esiste una terza possibilità, una modalità di intervento che considera la salute
come bene comune e con protagonisti i cittadini?
La salute è un diritto umano fondamentale ed è un bene comune essenziale per lo sviluppo sociale ed
economico della comunità. Essa è creata e vissuta negli ambienti dove le persone vivono tutti i giorni: dove
imparano, lavorano, giocano ed amano (OMS 1986); superare l’accezione meramente sanitaria del
significato di salute significa dare valore ai determinanti sociali che incidono nelle esistenze delle persone
e ad una visione unitaria che permetta di superare il tradizionale concetto di bisogno sviluppando,
innanzitutto, l’esercizio della responsabilità individuale e collettiva. La salute è un bene da perseguire come
comunità, in tutte le sue articolazioni di benessere fisico, psichico, affettivo, relazionale, spirituale. Deriva da
un mandato costituzionale e implica l’inclusione sociale, giustizia ed equità, il rispetto di sé e della dignità
di ogni persona, l’accesso ai diritti di base come l’istruzione, il lavoro, la casa, la partecipazione. La salute non
è una merce alla stregua di ogni altro oggetto, prodotto e offerto da un mercato nel quale le persone,
espropriate di saperi fondamentali, diventano consumatori passivi di prestazioni che le singole istituzioni
producono. Il miglioramento della salute e del benessere costituisce il fine ultimo delle scelte di sviluppo
economico e sociale di una comunità e coincide con l’idea autentica di welfare. Occorre quindi un
programma di governo - nelle diverse articolazioni, nazionale, regionale e locale - che abbia come “filo
rosso” di tutte le politiche la salute delle persone e delle comunità. La salute oggi può rappresentare il luogo
di una nuova identità comunitaria, in una società contraddistinta dalla diversità e dalla pluralità e può
rappresentare il volano per un recupero della coesione sociale e per l’affermarsi delle relazioni di reciprocità
che qualificano e sostengono il vivere stesso nella comunità.
TOPICS DELL’INCONTRO
20.30 Epidemiologia dell’ictus cerebrale
21.00 Malattie cardiache condizionanti rischio di ictus cerebrale
21.30 Tecnologia diagnostica moderna delle patologie cardiache per prevenzione dell’ictus
22.00 Prevenzione e cura dell’ictus
22.30 Corretta prescrizione degli esami diagnostici per il rapido riconoscimento delle malattie cardiovascolari
a rischio di ictus anche: più risorse, ma anche più appropriatezza