Le agenzie del trasporto pubblico sono in grande allarme per la mancanza di risorse che, con il taglio dei 50 milioni del Governo, diventerebbe insostenibile. Hanno usato parole forti giovedì in Regione, parlando una dopo l’altra davanti alla commissione trasporti. Tra queste si è distinta Milano, o meglio, l’agenzia della Città metropolitana, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, reduce dell’approvazione della riforma tariffaria, avvenuta il giorno precedente. La tariffa integrata porterà innovazione, semplificazione e risparmi per molti cittadini, ma anche un aumento degli introiti, dovuto all’incremento dell’utenza e al ritocco del biglietto singolo del trasporto urbano, mitigato però da due importanti novità: il titolo di viaggio potrà essere utilizzato più volte all’interno dei novanta minuti e il carnet di dieci corse, più conveniente del biglietto singolo, potrà essere utilizzato anche da più utenti contemporaneamente. Un risparmio per le tasche anche di chi usa i mezzi molto saltuariamente.
Lega e Forza Italia si sono scagliate ancora una volta contro l’aumento del biglietto singolo, ma sta di fatto che la stessa Regione, come ricordato in audizione dal direttore dell’agenzia Luca Tosi, per il 2019 non ha rinnovato il contributo straordinario di due milioni e 750mila euro che aveva garantito negli anni scorsi precisando ogni volta che l’agenzia avrebbe dovuto tagliare i costi e aumentare gli introiti, quindi agire sulle tariffe.
Diversa la situazione delle altre agenzie, tutte molto più piccole e con meno spazi di manovra. Bergamo ha detto chiaro e tondo che già oggi stanno ragionando su tagli di corse per il servizio estivo che con tutta probabilità saranno confermati anche nel periodo scolastico. Hanno già una riduzione di risorse di 1,5 milioni, ma se il Governo confermerà il taglio, si arriverà a 3,5 e dovranno tagliare 1,6 milioni di chilometri l’anno. Una debacle in un territorio in cui gran parte del servizio è quello dedicato agli studenti, già oggi totalmente saturo.
A Brescia non va meglio: si paventa un taglio di una corsa su quattro negli orari di punta per fare fronte al maggiore fabbisogno e ai tagli in arrivo. Ma le agenzie chiedono anche certezze che non ci sono, perché le gare che tutte si accingono a fare sono pluriennali e non possono essere fatte senza la certezza di avere un introito stabile.
“La situazione del trasporto pubblico in Lombardia nel giro di pochi mesi diventerà incandescente – dichiara per il Pd Pietro Bussolati -. Con il DEF il Governo Lega-M5S ammette che dovrà utilizzare il fondo di garanzia in cui ci sono anche una parte di risorse per bus, tram e metropolitane e che in Lombardia valgono già oggi più di 50 milioni di euro. Questo significa che per colpa delle scelte allegre e propagandistiche di Salvini e Di Maio i lombardi rischiano di trovarsi con i tagli di corse del servizio di trasporto. In tutto questo Milano sta investendo più risorse e sta rilanciando il servizio con un’operazione che incentiverà i cittadini a prendere il mezzo pubblico che oggi trovano scomodo, perché devono fare più biglietti o più abbonamenti, e meno conveniente. Evidentemente ci sono due filosofie diverse e i fatti lo dimostrano”.
Redazione NovitàSettegiorniPd