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Ancora un incendio in un deposito di rifiuti. L’ennesimo in Lombardia. E la puzza di bruciato non è solo reale, ma anche metaforica. Cosa sta dietro questo fenomeno, ormai fin troppo diffuso nel nord Italia, è però intuibile. Una Commissione d’inchiesta, appena insediatasi in Consiglio regionale, cercherà di fare luce. E in Parlamento il lavoro lo ha già portato avanti anche l’analoga commissione Ecomafie a guida Pd. Ma la situazione non va per nulla sottovalutata.

“Siamo molto preoccupati per quanto è accaduto a Mariano Comense, in primis per la salute della popolazione. Ma anche perché questo è l’ennesimo incendio che si è sviluppato dentro quella discarica e dobbiamo assolutamente capirne il motivo”, dicono i consiglieri regionali del Pd Pietro Bussolati, anche componente della Commissione Ambiente e della nuova commissione di inchiesta sul Sistema di gestione dei rifiuti in Lombardia, e Angelo Orsenigo, eletto nel comasco, commentando il rogo che si è sviluppato, nei giorni scorsi, dentro una discarica di rifiuti a Mariano Comense, in provincia di Como.

“Ora però serve subito chiarezza sui motivi per cui sempre nella stessa discarica, tra l’altro quasi chiusa, si susseguono questi episodi e sulla loro vera origine – proseguono i due esponenti dem –. In questo senso, ben venga la nuova Commissione, che noi abbiamo sollecitato. Ci auguriamo che quanto prima emergano le cause di questo e altri episodi analoghi che stanno imperversando in Lombardia e in generale nelle regioni del nord Italia”.

Orsenigo è, tra l’altro, membro della commissione speciale Antimafia “che sta conducendo uno studio sul fenomeno. Dobbiamo venirne a capo perché si sta creando grande preoccupazione sul territorio”.

Un tema che viene seguito da vicino anche da Chiara Braga, parlamentare del Pd, capogruppo in commissione Ambiente e membro, anche in questa legislatura, della commissione Ecomafie, di cui era presidente: “Grazie a chi è intervenuto prontamente per bloccare l’incendio. Quella discarica è già stata oggetto in passato di episodi simili, su cui si sono svolte indagini e su richiesta dell’amministrazione comunale di Mariano si sono potenziati i sistemi di controllo dell’impianto – ricorda la parlamentare dem –. Questi strumenti saranno utili per chiarire le cause e le responsabilità del nuovo episodio, che coinvolge, per altro, un impianto che sta raggiungendo il suo fine vita”.

Braga fa presente che “il fenomeno degli incendi in impianti di trattamento rifiuti purtroppo non è nuovo: la commissione bicamerale Ecomafie, quando era guidata da me, si era già occupata di questi fatti con una relazione specifica che metteva in luce come, purtroppo, le regioni del nord Italia e tra queste la Lombardia, sono tra le più coinvolte dagli episodi. Ecco perché è bene non abbassare la guardia”.

Per questo Bussolati e i colleghi Antonella Forattini e Giuseppe Villani, tutti componenti della nuova commissione d’inchiesta sui rifiuti, ritengono che il primo obiettivo dell’organismo sarà di “fare luce sugli illeciti nelle attività di gestione dei rifiuti. A seguito del susseguirsi e moltiplicarsi degli incendi nei siti di stoccaggio recupero e smaltimento dei rifiuti, 60 tra il 2015 e il 2018, l’ultimo dei quali è proprio quello di Mariano Comense, la necessità è quella di tenere alta l’attenzione sul tema e intervenire con urgenza. Per la Commissione sarà quindi prioritario indagare sulle attività illegali che aumentano per il ridursi dei controlli di gestione”.

A questo proposito, il Pd ha presentato un’interrogazione in cui chiede “alla Giunta regionale di promuovere, con le Prefetture, protocolli istitutivi dei ‘nuclei ambiente’ sul modello di quello costituito a Pavia, che ha consentito di censire siti a rischio di stoccaggio illegale e accertare diverse violazioni nella gestione dei rifiuti”.

Redazione NovitàSettegiorniPD

 

PD Regione Lombardia