Covid19, Girelli: “Polemiche pretestuose sui dati. Dopo 8 mesi è inaccettabile la mancanza di trasparenza”
La polemica che molti attori stanno alimentando sui criteri che hanno portato la Lombardia ad essere zona rossa è inutile, dannosa e pretestuosa. Che la seconda ondata sarebbe arrivata era purtroppo nelle cose. Che Governo e Regioni, in accordo con gli organismi tecnici, avessero un piano approvato in caso di rapido aumento dei contagi è probabilmente certificato anche da documenti formali. Il punto, infatti, non è conoscere l’algoritmo di calcolo che, incrociando i numeri, ha portato alla ripartizione del Paese in tre soglie di allarme pandemico. Il punto è che proprio i dati dell’incidenza del virus, che devono essere elaborati e forniti dalla Regione, non sono accessibili. Dopo più di 8 mesi dall’inizio della pandemia ancora oggi esiste una inaccettabile mancanza di trasparenza da parte di Regione Lombardia.
La Commissione regionale d’inchiesta Covid19 ha il compito, e il dovere nei confronti dei cittadini, di far luce sui mesi scorsi. Ma ha anche il bisogno di conoscere nel dettaglio come vengono raccolti i numeri. Perché è del tutto evidente che in assenza di dati misurabili e condivisi è facile, ma anche irresponsabile nei confronti dei lombardi, fare polemica.
Il lockdown è la misura estrema che mai avremmo voluto. Ora dobbiamo solo cercare di farlo durare il meno possibile e di programmare il futuro perché sia davvero l’ultima volta. Per questo, sarebbe utile e opportuno che si aprisse un vero tavolo di condivisione e confronto. Con tutti dentro, enti locali e opposizioni.
Gianni Girelli Presidente Commissione d’Inchiesta Covid19