Tutte le strade portano in Russia.
“Quella che avevamo segnalato mesi fa come una vicenda dai contorni strani e che l’assessore regionale competente aveva bollato come imprudente, ora è oggetto, per i risvolti successivi, di un’indagine dell’ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia. L’acquisto di un capannone al doppio del prezzo pagato dal venditore per acquisirlo solo qualche mese prima, il pagamento immediato dell’intera somma pattuita senza garanzia alcuna riguardo l’effettivo svolgimento dei lavori concordati e ora anche lo strano percorso di una parte di quei soldi che, passando per un ex consigliere comunale leghista in stretto contatto con società riconducibili ai commercialisti della Lega, potrebbero essere arrivati fino in Russia. Crediamo necessario che il partito di Salvini, che ancora non ha spiegato dove siano finiti i famosi 49 milioni, debba anche chiarire perché l’acquisto, con soldi pubblici, della sede della Lombardia Film Commission abbia aspetti così oscuri e sia finito sotto la lente dell’ufficio anti riciclaggio di Banca d’Italia”.
Lo dichiara la consigliera regionale lombarda del PD Paola Bocci in merito alla notizia secondo cui l’Ufficio per le Informazioni Finanziarie della Banca d’Italia avrebbe messo sotto attenzione il transito di denaro proveniente dalla vendita di un capannone a Cormano alla Lombardia Film Commission, ente di promozione dell’industria cinematografica partecipato dalla Regione Lombardia, fino a una banca di San Pietroburgo.
Milano, 16 luglio 2019